lunedì, novembre 20, 2006

un tranquillo week end di


Sabato 18 novembre si sono tenuti due cortei, uno a Roma e l'altro a Milano.
Il corteo della capitale era organizzato dal Forum Palestina chiedeva il blocco di ogni cooperazione tra Italia e Israele. Il corteo nel capoluogo lombardo era organizzato dalla Tavola della Pace e chiedeva il blocco di alcune cooperazioni tra Italia ed Israele.
Durante il corteo di Roma qualcuno ha esposto striscioni che equiparavano sionismo e nazismo e caricature grondanti sangue. Durante il corteo di Milano qualcuno ha esposto caricature grondanti sangue e si sono sprecate sovrapposizioni tra vittime palestinesi e vittime ebree, vale a dire tra sionisti e nazisti.
A Milano una associazione palestinese sfilava dietro lo striscione in cui veniva raffigurato il futuro Stato di Palestina, la cui area geografica coincide con quella dello Stato di Israele. A Roma alcuni sedicenti palestinesi residenti nel Lazio chiedevano la fine di Israele e la sostituzione con uno Stato palestinese.
In breve: nel corteo di Roma si plaudiva a chi vuole che lo Stato di Israele salti per aria, nel corteo di Milano si chiedeva ad Israele di non difendersi più.
A Roma il percorso del corteo toccava anche la sinagoga e l'antico ghetto, a testimonianza di intenti non esattamente sereni nei confronti degli ebrei italiani, dei quali il Ministro degli Esteri ha recentemente messo in dubbio la volontà di vivere in pace. A Milano, come è noto, un antico ghetto non c'è perché solo da poco più di un secolo è permesso agli ebrei vivere da queste parti. Gli organizzatori hanno quindi chiesto agli ebrei di rinunciare non solo alla loro Terra, ma anche allo Shabbat. E naturalmente hanno trovato qualcuno che ha accettato di marciare, appunto, di sabato (anche se qualcuno ci ha ripensato)
Venerdì pomeriggio, l'autore di questo blog stava guidando verso le valli bergamasche e ha pensato a quel che diceva David Ben Gurion. Gli ebrei dovrebbero smettere di preoccuparsi di quel che il mondo pensa di loro.

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