un tranquillo week end di
Il corteo della capitale era organizzato dal Forum Palestina chiedeva il blocco di ogni cooperazione tra Italia e Israele. Il corteo nel capoluogo lombardo era organizzato dalla Tavola della Pace e chiedeva il blocco di alcune cooperazioni tra Italia ed Israele.
Durante il corteo di Roma qualcuno ha esposto striscioni che equiparavano sionismo e nazismo e caricature grondanti sangue. Durante il corteo di Milano qualcuno ha esposto caricature grondanti sangue e si sono sprecate sovrapposizioni tra vittime palestinesi e vittime ebree, vale a dire tra sionisti e nazisti.
A Milano una associazione palestinese sfilava dietro lo striscione in cui veniva raffigurato il futuro Stato di Palestina, la cui area geografica coincide con quella dello Stato di Israele. A Roma alcuni sedicenti palestinesi residenti nel Lazio chiedevano la fine di Israele e la sostituzione con uno Stato palestinese.
In breve: nel corteo di Roma si plaudiva a chi vuole che lo Stato di Israele salti per aria, nel corteo di Milano si chiedeva ad Israele di non difendersi più.
A Roma il percorso del corteo toccava anche la sinagoga e l'antico ghetto, a testimonianza di intenti non esattamente sereni nei confronti degli ebrei italiani, dei quali il Ministro degli Esteri ha recentemente messo in dubbio la volontà di vivere in pace. A Milano, come è noto, un antico ghetto non c'è perché solo da poco più di un secolo è permesso agli ebrei vivere da queste parti. Gli organizzatori hanno quindi chiesto agli ebrei di rinunciare non solo alla loro Terra, ma anche allo Shabbat. E naturalmente hanno trovato qualcuno che ha accettato di marciare, appunto, di sabato (anche se qualcuno ci ha ripensato)
Venerdì pomeriggio, l'autore di questo blog stava guidando verso le valli bergamasche e ha pensato a quel che diceva David Ben Gurion. Gli ebrei dovrebbero smettere di preoccuparsi di quel che il mondo pensa di loro.
Durante il corteo di Roma qualcuno ha esposto striscioni che equiparavano sionismo e nazismo e caricature grondanti sangue. Durante il corteo di Milano qualcuno ha esposto caricature grondanti sangue e si sono sprecate sovrapposizioni tra vittime palestinesi e vittime ebree, vale a dire tra sionisti e nazisti.
A Milano una associazione palestinese sfilava dietro lo striscione in cui veniva raffigurato il futuro Stato di Palestina, la cui area geografica coincide con quella dello Stato di Israele. A Roma alcuni sedicenti palestinesi residenti nel Lazio chiedevano la fine di Israele e la sostituzione con uno Stato palestinese.
In breve: nel corteo di Roma si plaudiva a chi vuole che lo Stato di Israele salti per aria, nel corteo di Milano si chiedeva ad Israele di non difendersi più.
A Roma il percorso del corteo toccava anche la sinagoga e l'antico ghetto, a testimonianza di intenti non esattamente sereni nei confronti degli ebrei italiani, dei quali il Ministro degli Esteri ha recentemente messo in dubbio la volontà di vivere in pace. A Milano, come è noto, un antico ghetto non c'è perché solo da poco più di un secolo è permesso agli ebrei vivere da queste parti. Gli organizzatori hanno quindi chiesto agli ebrei di rinunciare non solo alla loro Terra, ma anche allo Shabbat. E naturalmente hanno trovato qualcuno che ha accettato di marciare, appunto, di sabato (anche se qualcuno ci ha ripensato)
Venerdì pomeriggio, l'autore di questo blog stava guidando verso le valli bergamasche e ha pensato a quel che diceva David Ben Gurion. Gli ebrei dovrebbero smettere di preoccuparsi di quel che il mondo pensa di loro.
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