martedì, febbraio 27, 2007

imminente traduzione

E' noto che a nel XIX secolo a Lemberg, l'odierna L'vov, il confronto tra ortodossi e riformatori raggiunse toni accesi. E' nota la vicenda di Abraham Kohn (1807-1848) direttore della locale scuola, uomo dalle inclinazioni moderate (in una lettera spiegò che anche il hasidismo era una riforma) e fondatore di una sinagoga in cui venivano banditi i rituali reputati più superstiziosi (p. es. l'uso di galli alla vigilia di Kippur) e alle donne era permesso non portare la parrucca. Tutto questo, senza abbandonare il legame con il popolo di Israele - la lingua delle tefillot rimaneva l'ebraico.
Poco nota ai lettori italiani è la feroce campagna con cui la fazione più retriva di Lemberg cercò di contrastare l'affermazione di questa versione dell'ebraismo Reform, particolarmente quando, nel 1848 (nella temperie liberale che pervadeva tutto l'Impero Austriaco) Kohn propose di abolire forme di tassazione di cui avevano beneficiato un paio di ricche famiglie ortodosse. Sassate contro le finestre, aggressioni fisiche, accuse di diffondere il germe del colera, fino all'avvelenamento di tutta la famiglia Kohn, operato da un ebreo ortodosso.
Ne parla, diffusamente, un recente libro di Michael Stanislawski, A Murder in Lemberg: Politics, Religion, and Violence in Modern Jewish History, Princeton Univeristy Press, 2007.
La notizia della imminente traduzione in italiano del controverso libro è stata accolta da una autorevole autorità religiosa con la seguente illuminante dichiarazione
"Non è mai esistita nella tradizione ebraica alcuna prescrizione né alcuna consuetudine che consenta l'omicidio. Questo uso liberal è anzi considerato con orrore. E' assolutamente improprio usare delle dichiarazioni estorte sotto tortura secoli fa per costruire tesi storiche tanto originali quanto aberranti. L'unico sangue versato in queste storie è quello di tanti innocenti ebrei ortodossi massacrati per accuse ingiuste e infamanti. Per non parlare di chi realmente morì di colera, dopo i contatti con la famiglia Kohn" (fonte).
A tale autorevole presa di posizione si è aggiunta la voce del professor Berto De Proto con la seguente dichiarazione: "Date le imponderabili aberrazioni della natura umana, non si può tassativamente escludere, come non si può seriamente ipotizzare, che ci possa essere stato qualche caso di omicidio commesso da ebrei ortodossi. Ma avrebbe richiamato l’attenzione di autorevoli rabbini, sdegnati della trasgressione e preoccupati delle conseguenze gravanti sulle comunità ebraiche. Si sarebbe emesso, per fermarlo, un herem, che sarebbe servito a dissociarsi dal crimine, di fronte all’Europa liberale. Correnti o suggestioni oscurantiste, caratterizzate cioé dal rispetto dei precetti di una religione fortemente normativa, non sono mancate nell’Ebraismo, ma sono state combattute dalle autorità ortodosse rappresentative della maggioranza" (fonte).
Le gravissime conseguenze della pubblicazione in italiano del testo di Stanislawski verranno seguite accuratamente da appositi blog. Liberali, ovviamente.

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