sabato, settembre 29, 2007

il confine del nord

Un paio di giorni fa siamo stati a Metulla, la città più a nord di Israele. Quello che il sito web non dice è che la proclamazione dello Stato di Israele, nel 1948, significò per Metulla la perdita di buona parte delle terre, che erano state acquistate più o meno a peso d'oro e che finirono al di là del confine tra Israele e Libano. Confine che adesso è così:

Il confine tra Libano e Israele, più a sud prosegue e diventa il famoso muro dell'apartheid - un mio amico lo dice con un sorriso amaro, e mi spiega: "Io sono cresciuto in Sudafrica, so cosa era l'apartheid. Il muro non c'era, non serviva".


Il confine del Nord è piuttosto importante, perché al di là di esso c'è il Libano, quindi i soldati siriani - per intenderci, lo stesso esercito che protesse criminali nazisti come Alois Brunner. Quindi può capitare di incontrare dei soldati dell'esercito di Israele.
Questi, ad esempio, sono ufficiali, come si capisce dalle divise perfettamente stirate.

E sono ebrei, come si capisce dall'evidente senso di ordine e disciplina. Stanno osservando al di là del confine con il Libano (e della zona pattugliata da forze ONU, che nella fattispecie sono soldati italiani). A me non sembrano affatto quei mostri assetati di sangue, ma persone perfettamente normali, che nella vita fanno un altro mestiere. E danno il loro contributo a proteggere Israele e il popolo ebraico dal bestiale odio antisemita.



Al di là del confine, mi ha spiegato l'amico nato in Sudafrica e che è venuto a vivere qui, poco è cambiato rispetto a prima della guerra. Solo che le bandiere di Hezbollah non ci sono più.

E' abbastanza semplice distiguere la frontiera tra Israele e Libano: dove ci sono campi coltivati è Israele, dove è deserto è Libano. Perché la vera questione non è chi ha l'acqua e chi non la ha. E' come la si usa.

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