mercoledì, dicembre 05, 2007

una di quelle giornate

Oggi sono stato a un incontro con Edgar Keret, che con Nanni Moretti ha girato un film in Italia che sta andando molto bene in questi giorni. Ha un sacco di storie da raccontare: due genitori sopravvissuti alla Shoa, che essendo orfani, non avevano bene le idee su come allevare i figli, così hanno scoperto che ai figli piaceva sentirsi raccontare storie e il talento di narrare è arrivato a Edgar. Che ha una sorella ultraortodossa (undici figli e due nipoti, per ora) che prima viveva in un insediamento, perché lì la vita cosa meno. Poi si è trasferita a Meah Shearim. E ha un fratello che è uno dei leader degli antiproibizionisti in Israele e di un gruppo estremista ed antisionista - un anarchico che ha insegnato agli ultraortodossi come documentare le violenze della polizia, quando gli ultraortodossi manifestavano contro il progetto di costruire una autostrada, e li ha aiutati perché, bhé, dopotutto sono anarchici anche loro, cioé contro lo Stato. Ma davvero? gli ha chiesto Edgar e la risposta è stata: Oh insomma è pur sempre mia sorella, e devo aiutarla. Per dire che quel che tiene insieme questo Paese, al di là delle differenze ideologiche, è questa faccenda di essere una famiglia. Non so se 'sta storia mi convince, comunque quel film israeliano (dove grazie a Dio non parla di guerra) sta andando bene in Italia. E uno.
E dopo abbiamo incontrato la prima rabbina atea della storia di Israele. Io personalmente non sono un gran sosenitore degli allievi di Wine. Mi sembra cerchino di dare con il cervello delle risposte a richieste che vengono dal cuore. La rabbina ha spiegato che per lei Dio è un personaggio di un libro che si chiama Bibbia e che è una creazione umana come tante, anche se lei si sente più legata alla Bibbia, che poniamo, all'Eneide, e quetso perché è israeliana. Solo che l'esempio che lei ha scelto per spiegare questa cosa del personaggio storico-letterario era, va a saper eperché, Giulietta che parla a Romeo da quel famoso balcone, che tutti sappiamo essere una roba poco vera, ma ci pare tanto poetica tanto è vero che se siamo a Verona è quel balcone che vogliamo vedere. E due.
Poi c'è stata una conferenza di Gadi Taub, uno dei tanti che sostiene che Israele dovrebbe abbandonare la West Bank il prima possibile per mantenere una maggioranza ebraica all'interno del Paese. Taub è famoso per la sua battaglia ideologica con chi sostiene che l'avventura degli insediamenti mostrerebbe una chiara impronta laburista - per lui gli insediamenti sono una responsabilità del Likud. Comunque quando gli si chiedeva che modello di convivenza aveva in mente tra arabi ed ebrei, lui ha chiarito -come fa pure nel suo blog- che il modello francese è un fallimento perché porta all'azzeramento delle identità culturali, mentre l'Italia in Alto Adige avrebbe risolto il problema: nessuno nega che gli altoatesini siano italiani, ma loro non pretendono di trasformare l'Italia in uno Stato a lingua tedesca. Suggerimenti da ponderare come dicono gli inglesi: interesting. Comunque: e tre.
In sintesi oggi è stata una di quelle giornate che è cool essere italiani. E adesso abbiamo ospiti dall'Italia, e siccome è Hannukkah ci sono più o meno inviti tutte le sere. Auguri a tutti.

Nessun commento: