politica e religione
Lo studente ha tra le mani un libro di Israel Eldad, intellettuale guida del sionismo nazionalista. Il professore, rabbino Reform, è un habitué delle manifestazioni contro il muro di separazione e negli ultimi mesi ha iniziato a definire Israele "uno Stato avviato sulla strada dell'apartheid".
Professore: Cosa è quella roba?
Studente (con aria colpevole): E' per un paper che starei scrivendo...
- Su cosa?
- Nazionalismo, la banda Stern...
- Dal solito punto di vista liberal che è di moda da queste parti, suppongo. (professore sbuffa)
- Beh sì, l'autore del paper sono io, credo si vedrà il mio punto di vista. Anche se le biografie di questi pazzi sono comunque interessanti, come testimoni della loro epoca, voglio dire, non certo dal punto di vista ideologico...
- Sai che noia.
- Prego?
- Io e te non abbiamo mai parlato di politica e quando ti ho visto con quel libro in mano mi ero fatto l'idea che tu fossi uno di destra. E che la tua presenza in questa scuola significasse che noi Reform iniziavamo ad interessare anche alla gente di destra, quelli che qui chiamiamo "i prìincipi" del Lehi, poi Likud... Che sarebbe interessante. Magari si potrebbe persino imparare da questa gente. Ideologicamente hanno vinto loro. Israele di oggi assomiglia molto di più a quel che immaginava Jabotinsky che a quel che sognava Ben Gurion.
- Veramente qualche nome di quel "giro" io qua lo ho sentito, e ne ho pure incontrati. Per esempio la rabbina X è la nipote di [nome di importante intellettuale sionista revisionista]; e poi il presidente della congregazione Z è imparentato, mi dicono, con [nome di politico di destra noto per la sua verve contro gli ortodossi].
- Ah già. Il nuovo presidente di Z. Beh, magari sta già succedendo. E' una buona notizia. Quando riconsegni il libro in biblioteca fammi sapere, vorrei dargli una occhiata anche io. Credo che noi Reform dovremmo essere capaci di farsi ascoltare anche da certi circoli, in questo Paese. Potrebbe essere un modo per crescere.
Roba che succede solo qui.
Professore: Cosa è quella roba?
Studente (con aria colpevole): E' per un paper che starei scrivendo...
- Su cosa?
- Nazionalismo, la banda Stern...
- Dal solito punto di vista liberal che è di moda da queste parti, suppongo. (professore sbuffa)
- Beh sì, l'autore del paper sono io, credo si vedrà il mio punto di vista. Anche se le biografie di questi pazzi sono comunque interessanti, come testimoni della loro epoca, voglio dire, non certo dal punto di vista ideologico...
- Sai che noia.
- Prego?
- Io e te non abbiamo mai parlato di politica e quando ti ho visto con quel libro in mano mi ero fatto l'idea che tu fossi uno di destra. E che la tua presenza in questa scuola significasse che noi Reform iniziavamo ad interessare anche alla gente di destra, quelli che qui chiamiamo "i prìincipi" del Lehi, poi Likud... Che sarebbe interessante. Magari si potrebbe persino imparare da questa gente. Ideologicamente hanno vinto loro. Israele di oggi assomiglia molto di più a quel che immaginava Jabotinsky che a quel che sognava Ben Gurion.
- Veramente qualche nome di quel "giro" io qua lo ho sentito, e ne ho pure incontrati. Per esempio la rabbina X è la nipote di [nome di importante intellettuale sionista revisionista]; e poi il presidente della congregazione Z è imparentato, mi dicono, con [nome di politico di destra noto per la sua verve contro gli ortodossi].
- Ah già. Il nuovo presidente di Z. Beh, magari sta già succedendo. E' una buona notizia. Quando riconsegni il libro in biblioteca fammi sapere, vorrei dargli una occhiata anche io. Credo che noi Reform dovremmo essere capaci di farsi ascoltare anche da certi circoli, in questo Paese. Potrebbe essere un modo per crescere.
Roba che succede solo qui.
Nessun commento:
Posta un commento