lunedì, giugno 16, 2008

confini, Costituzioni e ritorni

Ogni ebreo può diventare cittadino di Israele perché Israele ha una legge che si chiama Legge del Ritorno e che assicura un canale privilegiato a chi è ebreo e vuole immigrare in Israele.
Questa Legge del Ritorno fa infuriare molti, che la ritengono razzista, perché discriminerebbe il diritto di cittadinanza. Ci sono quelli che la considerano una profonda ingiustizia perché fa riferimento a una categoria "religiosa", l'Ebraismo, per definire un popolo. E puntano il dito contro questa palese ingiustizia: questi ebrei che non vogliono integrarsi con la famiglia delle nazioni e pretendono sempre di imporre il loro particolarismo.
Uno degli argomenti preferiti per mostrare che Israele sarebbe razzista in quanto Stato ebraico è che Israele vuole stabilire per legge la propria religione. E un'altra cosa che fa infuriare in questo Stato ebraico è che si arroga il diritto di intervenire ovunque degli ebrei siano in pericolo.
La conclusione che solitamente si trae da queste filippiche è che Israele non sarebbe uno Stato come gli altri. Che sarebbe nato in circostanze eccezionali e che è uno dei tanti esempi di come gli ebrei non vogliano "integrarsi". E anche il prevalere della lingua ebraica avrebbe un carattere artificiale, discriminerebbere i "veri nativi", e sarebbe anche questa una cosa del tutto eccezionale.
Abbiamo sentito un po' tutti queste genere di argomentazioni. Ora vediamo alcuni fatti che non sono probabilmente tanto noti.

In Grecia la Costituzione impegna il Paese a prendersi cura dei greci che vivono all'estero (art. 108) e nell'articolo 3 stabilisce quale deve essere la religione prevalente, oltre a fissare per legge quale è la traduzione valida della Bibbia e quale è il significato del termine Dio: la Trinità, il cui figlio è fondatore della Chiesa greca e non di quella cattolica. Come se non bastasse riconosce ai monaci del Monte Athos il diritto a stabilire la loro repubblica teocratica (art. 105). Sono circa tre milioni i greci all'estero, per i quali esiste un ministero e la relativa Legge del Ritorno, che esiste dal 1982 e mi pare non abbia ancora scandalizzato nessuno dei volenterosi antirazzisti.

Le Costituzioni di Norvegia e Danimarca (art. 4) stabiliscono per legge quale deve essere la religione prevalente: se vi dovesse capitare di essere re di Danimarca, sappiate che siete obbligati ad essere luterani. In Norvegia (art. 2) le famiglie luterane sono obbligate a educare i figli alla stessa religione. Ah, anche in Islanda la religione ufficiale è stabilita per legge (art. 62), con il dato aggiuntivo che chi non aderisce a questa religione deve pagare una tassa extra (art. 64).

Nella Costituzione polacca, che si apre con un preambolo in cui si spiegano le radici cristiane della Polonia, e che stablisce quale deve essere la lingua prevalente nel paese (art. 27) è anche stabilito (art. 52) che tutti coloro che sono di origine polacca possono insediarsi all'interno dei confili nazionali e divenire cittadini polacchi. Nell'art. 6 spiega che lo Stato polacco è obbligato a provvedere assistenza a chi è di orgine polacca perché non perda il proprio retaggio culturale: e stiamo parlando di un venti milioni di cittadini americani, tedeschi, australiani, svedesi, francesi, cnadesi (ecc. ecc.) che potrebbero, in base a questa legge (da nessuno contestata) diventare cittadini polacchi da un giorno all'altro e insediarvisi a condizioni di favore. Immaginate la gioia per le minoranze locali (il 2% della popolazione non è "etnicamente polacca")

In Bulgaria lo studio e l'uso della lingua nazionale sono stabiliti nella Costituzione e resi obbligatorio anche per le minoranze (art. 36). E anche la Bulgaria ha la sua brava legge del ritorno, cioé l'art. 25, una procedura facilitata per chi è di origine bulgara e vuole diventare cittadino. Non gode degli stessi diritti chi invece è di origine bulgara ma non ha consuetudine con la lingua e la cultura bulgara (e la religione prevalente).

Abbiamo tutti incontrato quelli che ci spiegano che la Bibbia non è un libro di storia, che ha un contenuto mitico, che Mosé non è un personaggio storico, che gli ebrei, insomma, non sono un popolo (i più divertenti si spingono a fare analisi genetiche per dimostrarlo) e che Israele è, nel migliore dei casi, fondato sul fanatismo religioso e, nel peggiore, tutto un imbroglio per sottrarre terra originalmente araba e donarla a un popolo inventato e inesistente.
Ma nessuno, che io sappia, si è mai soffermato a fare le stesse critiche alla Slovacchia, la cui Costituzione, oltre a fissare per legge la lingua, l'inno, la bandiera e la capitale, ha il suo bravo articolo che assicura supporto per lo sviluppo della coscienza nazionale agli slovacchi che vivono all'estero (più di due milioni), per favorirne (davvero inedito) l'immigrazione nella madrepatria - dove di slovacchi ce ne sono cinque milioni, la cui età media si sta alzando e necessitano evidentemente di venir ringiovaniti.
Il tutto nel nome (vedi Preambolo della Costituzione Slovacca) e dell'eredità del Grande Impero Moravo, che è durato meno di un paio di secoli e che ha una estensione territoriale piuttosto dubbia (diciamo che i confini della Terra di Israele come sono tratteggiati nel libro di Giosué sono un capolavoro di precisione, al confronto). Preso letteralmente legittima l'annessione alla Slovacchia di parti consistenti di altri Paesi europei. Sta scritto nella costituzione, riguarda l'Europa, ma nessuno sembra interessato a sbugiardare come l'imperialismo slovacco si basi su fonti dubbie. Ah, il preambolo della Costituzione nomina anche i santi Cirillo e Metodio - a proposito di laicità dello Stato.

Non credo di aver mai letto molte proteste contro la Costituzione di Malta, che nel secondo articolo proclama che la religione dello Stato è Romana, Apostolica e Cattolica e riconosce solo alle autorità della Chiesa cattolica il dovere ed il diritto di insegnare principi morali


E non dimentichiamoci che chi può documentare una origine spagnola, anche risalente a secoli addietro, gode di un canale previlegiato per acquisire cittadinanza spagnola - lo dice la loro Costituzione, all'articolo 11.

La Costituzione irlandese, poi, oltre ad essere proclamata nel nome della Santissima Trinità da parte di un popolo che umilmente riconosce i propri doveri verso "Nostro Signore Gesù Cristo" (wow: laico, vero?) afferma che appartengono alla nazione irlandese non solo coloro che hanno un retaggio irlandese, nei confronti dei quali la Repubblica si impegna ad essere sollecita - la diaspora irlandese è di tutto rispetto (avete presente gli USA?); irlandese è per questa Costituzione ogni persona nata nell'isola d' Irlanda - che casualmente comprende anche l'Ulster, ovvero un pezzo di Inghilterra.
E c'è ancora qualcuno che crede alla frottola vaticana secondo cui lo Stato della Chiesa non potrebbe riconoscere Gerusalemme capitale, perché "disputata". Qui di disputato c'è un bel pezzo di isola, e mi pare che nessuno sollevi problemi di questo tipo quando si tratta di riconoscere l'Irlanda. Si tratta invece di roboante retorica che, col pretesto dell'uguaglianza e dei diritti, vuol levare questi diritti agli ebrei. Sai che novità.
In sintesi: ogni Paese ha dei suoi criteri per facilitare l'immigrazione di qualcuno o concedere la cittadinanza a qualcun altro. La Legge del Ritorno, in vigore in Israele e democraticamente approvata da un parlamento democraticamente eletto, stabilisce che tra questi criteri vi è l'appartenenza al popolo ebraico. Qui Wikipedia informa che l'elenco delle nazioni che hanno una simile legislazione è piuttosto lungo e comprende, tra gli altri: Armenia, Bielorussia, Cina, Corea del Sud, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, India, Liberia, Moldova, Serbia, Taiwan, Ungheria, eccetera eccetera. Indovinate un po' quale è l'unico contestato.

5 commenti:

ariela fajrajzen ha detto...

Per prima cosa complimenti, post interessantissimo e anche divertente, mio marito sta ancora ridendo all'idea che in Islanda chi appartiene ad una religione diversa da quella ufficiale deve pagare una tassa speciale. Io, ti dirò, che in questi ultimi anni rifletto un pochino sulla legge del ritorno, non per le ragioni che hai enumerato sopra, semplicemente perchè stiamo diventando rifugium peccatorum. Tutti i delinquenti ebrei del mondo, quando devono scappare dal loro paese d'origine per non essere puniti, sbarcano qui arricchendoci di una bella delinquenza internazionale. A questo punto preferirei fossimo quattro gatti di meno ma più onesti.
Ciao

נחום ha detto...

grazie per i complimenti, Ariela. In linea di principio sono d'accordo con te, qualche controllo in più non guasterebbe, e temo che con la "provatizzazione" delle alyot (Nefesh beNefesh e simili organizzazioni) non si stia andando nella giusta direzione. Ma soprattutto ci tenevo a spiegare la cosa ai lettori italiani.

Piero P. ha detto...

Come non convenire con le osservazioni della saggia Ariela sulla cura che caratterizza il post e anche per le sue preoccupazioni relative all'applicazione della legge del ritorno? Sul fatto che Israele (tutti gli israeliani, per non dire tutti gli ebrei)debba essere "razzista" per definizione di una cultura... che non è tale, purtroppo sembra non esserci scampo. Neppure le più dettagliate spiegazioni e tutti i paragoni del mondo riescono a convincere certa gente che -non è ben chiaro per quale motivo- non ha altro da fare che "condannare" gli ebrei e Israele sempre. Temo che sia una disgrazia che ci accompagnerà sempre. Senza tuttavia rendere inutile il lavoro di documentazione come quello che stai facendo tu.
Buona settimana.

Spiccato ha detto...

Vorrei aggiungere che, per quanto riguarda gli ebrei, anche la Germania ha stabilito un "diritto del ritorno".
Dice il sito sulla nazionalità:
"Some persons who lost German citizenship under the Nazi regime (mainly German Jews) may be eligible for naturalisation without requiring residence in Germany or renunciation of their existing citizenship. Children and grandchildren of such persons may also be eligible for German citizenship".
A qualcuno verrà un colpo a leggere questa pagina...
http://www.germany.info/relaunch/info/consular_services/citizenship/persecuted.html

ciao
Ale

matteodigiovanni ha detto...

ottimo! stupendo! continuare e divulgare!
in gamba!