L'unico paese per cui non andò esattamente così fu l'Algeria. Poco dopo la colonizzazione (1830) la Francia, con il decreto Crémieux, accordò la nazionalità francese a tutti gli ebrei, imponendo loro anche il servizio militare obbligatorio. Questa legge fu dichiarata nulla solo durante il periodo di Vichy, e ristabilita subito dopo. Durante la guerra d'Algeria subirono aggressioni dai musulmani perché considerati ovviamente filo francesi (profanazione e distruzione di sinagoghe, omicidi, attentati a personalità in vista della comunità). Nel 1962 (indipendenza) in Algeria c'erano più o meno 130.000 ebrei e praticamente circa 105.000 emigrarono in Francia, 4.000 in Israele. L'Algeria è stata sempre uno dei paesi con un basso tasso di alyoth. Ma l'Algeria, vista la sua storia specifica, è l'eccezione che conferma quella terribile regola. Chi risarcirà mai quel milione di persone cacciate? E comunque anche gli ebrei algerini alla fine hanno dovuto lasciare la loro terra, le loro tradizioni, le loro case, il loro lavoro. Sempre la stessa storia.... Ciao Ale
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L'unico paese per cui non andò esattamente così fu l'Algeria.
Poco dopo la colonizzazione (1830) la Francia, con il decreto Crémieux, accordò la nazionalità francese a tutti gli ebrei, imponendo loro anche il servizio militare obbligatorio. Questa legge fu dichiarata nulla solo durante il periodo di Vichy, e ristabilita subito dopo.
Durante la guerra d'Algeria subirono aggressioni dai musulmani perché considerati ovviamente filo francesi (profanazione e distruzione di sinagoghe, omicidi, attentati a personalità in vista della comunità).
Nel 1962 (indipendenza) in Algeria c'erano più o meno 130.000 ebrei e praticamente circa 105.000 emigrarono in Francia, 4.000 in Israele.
L'Algeria è stata sempre uno dei paesi con un basso tasso di alyoth.
Ma l'Algeria, vista la sua storia specifica, è l'eccezione che conferma quella terribile regola.
Chi risarcirà mai quel milione di persone cacciate? E comunque anche gli ebrei algerini alla fine hanno dovuto lasciare la loro terra, le loro tradizioni, le loro case, il loro lavoro.
Sempre la stessa storia....
Ciao
Ale
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