domenica, luglio 20, 2008

ממש the bubble

Straniante. Percorrere di Shabbat le strade di Gerusalemme, passare accanto ai luoghi importanti della guerra di Indipendenza (che qui sono tutti segnati con delle targhe azzurre e bianche) attraversare Meah Shearim, che forse non c'entra molto con la guerra, ma con il fanatismo sì. E per tutto il tempo l'unico argomento di conversazione sono gli anni Settanta in Italia. Spesso noi europei sfottiamo gli olim americani, dicendo che vivono in una bubble, in una bolla: si frequentano solo tra di loro, cercano nei negozi gli stessi cereali che acquistano a New York o nel Minnesota, non interagiscono con la società israeliana. E per qualche ora mi è capitata la stessa situazione. Che poi anche a chi considera gli anni Settanta il centro del mondo, questa città e questa passeggiata avrebbero molte cose da dire. In Italia c'è chi ha tentato l'assalto al cielo e gli è andata male, qui un gruppo definito "terrorista" ha cacciato gli inglesi (il più grande Impero della storia, per dire) e partecipato alla costruzione di uno Stato - come raccontato da quelle targhe bianche e azzurre, a volerle leggere. Certo, bisognerebbe accorgersi che ci sono... Che là, fuori dalla bolla, c'è qualcosa.

2 commenti:

Piero P. ha detto...

Ma era un ben diverso "assolto al cielo" quello del quale è stata testimone Gerusalemme...
Passa, quando hai tempo, da. C'è una piccola cosa per te.
Ciao e buona settimana.

ariela fajrajzen ha detto...

Strana è la gente: in Italia (dappertutto) le persone di religione ebraica formano comunità, amano stare tra di loro, chi è sionista viene in Israele, cerca e forma comunità italiane (e di tutte le altre nazioni). Schizofrenici direi.
Conosci questo blog?
http://frammentivocalimo.blogspot.com/ è un blogger che si firma Arial, se avrai tempo dai un'occhiata.
Ciao