giovedì, novembre 16, 2006

il mito del Vero Ebreo - 2

[ prima parte ]

Anche in Italia sono presenti gruppi ebraici fondamentalisti. Il mercato è favorevole, perché gli ebrei in Italia sono pochi, con il costante terrore di trovarsi sempre di meno e perché in Italia l'Ebraismo si pratica in sinagoga. Nelle case non c'è molta educazione ebraica: e questi gruppi in Italia offrono un modello educativo completo - asili, scuole elementari, campeggi estivi... - indubbiamente qualcosa di più rispetto alle commemorazioni della Shoah, che sono una delle poche occasioni dell'anno in cui uno si sente ebreo.
Infine la moda della cultura yddish, dello shtetl, del klezmer, ha finito per legittimare l'interpretazione dei fondamentalisti, ovvero che l'Ebraismo vero, reale, autentico, stava da qualche parte nella Polonia del Settecento, senza la presenza imbarazzante dello Stato di Israele, con gli ebrei nel ruolo, a loro confacente, delle vittime sempiterne e sognanti.
Nasce così il mito del Vero Ebreo, che più è medievale, patriarcale, oscurantista, più è ebreo. Ebrei assolutamente convinti che l’universo abbia 5767 anni e che i fossili siano stati creati dal Kadosh Barukh Hu, che l’Onnipotente ordina agli ebrei gay di farsi curare, che la psicoanalisi è una minaccia per l’integrità della società e che modernità ed Auschwitz sono due facce di un mostro che si chiama assimilazione. Un modello che mette a tacere i dubbi con il riferimento ad una autorità, che ti libera dalla responsabilità di decidere cosa puoi fare e cosa no (non puoi fare niente, di solito) e da quella, più grave, di riflettere prima di -o contemporaneamente a- queste scelte: in breve, una identità forte.
Questa identità si adatta bene ai gusti di chi è abituato a immaginare gli ebrei come il superEgo spirituale del mondo, i fratelli maggiori che praticano la religione dei Padri. E’ un ritratto cattolico dell'Ebraismo, che è sempre meglio di quando eravamo perfidi, ma che ha poco di “autenticamente ebraico”. La ricerca dell’autenticità porta al kitsch, che viene contrabbandato come Tradizione. Tu non te lo ricordi, ma loro sono arcisicuri: i tuoi nonni avevano due lavandini in casa, uno per la carne e uno per il latte, quindi è il caso che anche tu cominci a trasformare la tua cucina in una cucina autenticamente ebraica. Mentre i tuoi parenti ti trattano più o meno come il matto di casa, i tuoi amici goim notano che stai cambiando e, Barukhashemm quanto ti fa sentire ebreo tutto questo…

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