domenica, novembre 12, 2006

il mito del Vero Ebreo - 1

I fondamentalisti sono convinti che esistano testi sacri, dettati da Dio in persona, in cui rintracciano tutte le verità politiche, sociali e religiose. Propongono a tutta la società la loro interpretazione dei libri sacri e hanno una grande forza di mobilitazione, che si fonda sull'identità di gruppo (vd il Dizionario delle religioni Einaudi). Queste caratteristiche si ritrovano in pieno anche in movimenti ebraici, più o meno derivanti dall'Ebraismo tradizionale est-europeo. La loro proposta è molto semplice: noi siamo il vero Ebraismo e per essere un vero ebreo ti basta aderire all'Ebraismo che pratichiamo noi. Sono gruppi che possono contare su leader molto motivati, per cui "aderire" significa anche soddisfare dei bisogni: c'è chi ha trovato la moglie o il marito, chi un sistema di assistenza o semplicemente qualcuno che ascolta.
I problemi sorgono quando uno considera che tipo di Ebraismo viene proposto: nel loro modello di famiglia la donna è prima di tutto (oppure solo) moglie e madre. E così ci si libera di due secoli di femminismo, in cui le donne ebree non hanno avuto esattamente un ruolo marginale. Come ogni fondamentalismo, anche i fondamentalisti ebrei considerano il secolarismo un nemico da abbattere - chi non è ebreo come loro è un assimilato, ovvero non è ebreo chi non pratica il 100% dei precetti secondo la loro interpretazione. E nella loro interpretazione il Rebbe, il capo carismatico, ha l'ultima parola - non mancano casi di culto della personalità o addirittura di messianismo.

[ seconda parte ]

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