lunedì, maggio 28, 2007

Lugano bella

Mentre a Milano è tutto uno scoprire lapidi ecco che in Svizzera si produce filatelia più dignitosa.

Mi trovo a ripetere che Primo Levi e Bruno Zevi non erano persone da usare a cuor leggero appellativi come commissario torturatore. Né era gente a cui era facile estorcere una firma. Cioé sapevano di che cosa parlava quell'appello pubblicato da l'Espresso nel giugno del 1971. Avevano conosciuto la polizia italiana durante e dopo il Fascismo. Quella polizia di cui aveva fatto parte -e tuttora faceva parte- Marcello Guida, già direttore del confino politico di Ventotene, poi passato alla Questura di Milano. O il questore Antonio Allegra, processato, condannato, amnistiato (e mai assolto) per aver trattenuto illegalmente nei locali della Questura di Milano il ferroviere anarchico Pino Pinelli. Coloro che stavano dentro quella stanza, come è stato accertato dal giudice D'Ambrosio, mentirono. E Pinelli morì, come è noto.

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