lunedì, luglio 23, 2007

Tisha beAv

Questa sera è Tisha beAv; ci sono alcuni gruppi i destra che hanno organizzato una marcia intorno alle mura di Gerusalemme. L'idea è stata presa paro dai pacifisti, che un paio di volte hanno provato a fare un girotondo intorno alle mura. In un Paese mediterraneo non è sempre chiaro dove stia il confine tra politica e religione, però in questi casi ho la sensazione che il confine sia stato superato, e la cosa mi infastidisce (di Peace Now, per esempio, mi infastidisce il logo, per chi non lo sapesse la parola Shalom è scritta imitando i caratteri tradizionali del Tanach).

Che cosa fare per Tisha beAv è per noi ebrei moderni una questione complessa. In passato c'era anche chi diceva che la distruzione di Gerusalemme è in realtà una occasione da festeggiare, perché segnò l'inizio della Diaspora, che ha portato la civiltà ebraica al suo splendore. E poi ci sono quelli che dicono che ormai Gerusalemme è ritornata al popolo ebraico, quindi non avrebbe più senso piangerne la perdita. L'opinione generale però è che questa ricorrenza ricorda le tragedie avvenute al popolo ebraico ve al kol bnei adam (sia la cacciata degli ebrei dalla Spagna, sia la prima guerra mondiale sono state decretate il 9 di Av).
Stasera e domani andrò a funzioni in cui, oltre a dire la tefilah per questo giorno luttuoso e a leggere parti di Echà, o Lamentazioni, come da tradizione, il servizio comprenderà anche tehillim, con accompagnamento di chitarra e poesie di autori ebrei sui temi della distruzione e della speranza - la nostra letteratura comprende una poderosa quantità di simili composizioni. E faremo un giro sulla mura di Gerusalemme.
Tzum kal, che il digiuno sia lieve. Ci si risente.

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