sabato, agosto 04, 2007

potenze oscure

Più di trenta anni fa c'erano musicisti punk che amavano adornarsi di svastiche. Il punk, lo sappiamo quasi tutti, è (era) energia pura, sberleffo continuo, dissacrazione permanente che portava con sé i germi della propria fine: la famosa mancanza di alternative al Sistema. Sid Vicious, detto in altro modo, voleva provocare; era un cittadino della più celebre monarchia del mondo, urlava che non sapeva cosa voleva ma sapeva come ottenerlo e pertanto gridava alla regina di andare a farsi fottere - la regina, per inciso è ancora lì, e lui no. Si era trasformato anche in antisemita, non solo per dispetto dell'etichetta; anche come provocazione contro il potere.

Uno dei leit-motiv antisemiti ricorrenti è la lamentela a proposito dell' eccessivo potere ebraico. Per secoli nelle città italiane i predicatori francescani o cappuccini urlavano dal pulpito "mi stupisco di come gli ebrei sono favoriti in questa città, invece di andar divisi, come debbino, dalli cristiani" (per gli interessati: è Bernardino da Siena - sì, vabbé, lo hanno pure fatto santo. A volte questi sermoni erano seguiti da pogrom).
Le leggi razziste del 1938 furono accompagnata da una grancassa mediatica di Regime (quello vero) sulla demo-giuto-plutocrazia massonica, e agli orecchi degli italiani cattolici, ovvero la stragrande maggioranza, la parola massoneria evocava ed evoca ancora losche trame e poteri che tramano nell'ombra, mica il Flauto Magico. E lo scopo delle predette leggi era tenere gli ebrei lontani dai centri di potere.



Massimo D'Alema, quando parla di reazioni sproporzionate, ovvero di eccessiva potenza di Israele, allude esattamente a questo ordine di idee - se ne è consapevole è male, se non ne è consapevole, peggio.
Le origini di questa rappresentazione fantasmatica del Potere ebraico sono, forse, nella cultura medievale. Teologicamente ci si doveva fare una ragione della renitenza degli ebrei alla conversione al cristianesimo, così maturò l'idea che se gli ebrei non si convertono alla vera fede è per via di qualche segreto che li mantiene nell'ombra. Politicamente, papi e princìpi ricorrevano agli ebrei per quel che si chiama "lavoro sporco", tipo l'esazione delle imposte o l'immissione in circolazione di moneta adulterata.
E' veramente bizzarro che si possa sostenere l'esistenza di un Potere ebraico sovranazionale dopo la Shoah: Roosevelt rifiutò di bombardare Auschwitz per fermare la macchina della morte, come gli avevano chiesto i rappresentanti di organizzazioni ebraiche americane, che quindi tanto potenti non erano.
In altre parole, il fatto che gli ebrei siano potenti è una palla. Naturalmente ci sono molte ragioni per cui questa palla è popolare, e vengono di solito trattate dagli psicologi in studi dal titolo why do bad things happen to good people. E proprio sulla diffusione di questa leggenda, si è appoggiato il clamore della simbologia punk.
Una versione molto popolare di questa leggenda del potere ebraico è la seguente: se (gli ebrei) ti accusano di antisemitismo, sei morto. Magari, dico io. Se bastasse dire che Tizio è antisemita per distruggerne la carriera e sollevarlo da posti di responsabilità, non esisterebbero né Microsoft, né la CNN e a capo dei diversi governi di Paesi democratici come della totalità di quelli mussulmani ci sarebbe altra gente, forse migliore.
Così non è, e purtroppo quando si rilevano le idiosincrasie di un conduttore televisivo, succede lo stesso, se non peggio, di quando si denunciano le battute sull'AIDS e le sabbiature del Presidente del Consiglio. I dirigenti delle associazioni gay non sono stati querelati per essersi infuriati con Berlusconi quando lui scherzava sulla sepoltura in spiaggia dei sieropositivi da vivi, mentre il presidente di una Comunità ebraica è stato denunciato (e condannato) per aver detto la pura verità, ovvero che Santoro racconta la storia del medio oriente in chiave antisemita, secondo i gusti e la visione del mondo caratteristica degli alleati arabi del nazismo e che ha dato i suoi frutti in pagine vergognose di storia.

Haj Muhammed Amin al-Husseini, fondatore del nazionalismo palestinese,
passa in rassegna un reparto di SS mussulmane.

Pagine di storia continuamente minimizzate o sottovalutate da chi, con trent'anni di ritardo rispetto ai Sex Pistols, pensa ancora che ci vuole un gran coraggio per dissacrare la Shoah, per sputare sui partigiani ebrei, per fare il verso ai costumi e alle norme dell'Ebraismo, per affermare che gli ebrei sono una razza con i famosi tratti somatici comuni-
Oppure gli ebrei (tutti, o la maggioranza di essi, cioé di noi) sarebbero tutti quanti in preda a una paranoia collettiva. Tratti psicologici comuni; ovviamente malati, perché l'Ebraismo è la religione della Legge (e il Cristianesimo quella dell'Amore, che la supera) e il Dio di Israele (cioé dell'Antico Testamento) è un Padre dispotico che castra i suoi figli/rivali (ecco fornita la spiegazione della milah), e gli ebrei sono pericolosi, "estranei alla comune cultura condivisa" perché si sentono protetti dalla potenza di questo Dio terribile e vendicativo, che incenerisce i bambini palestinesi con l'accusa di antisemitismo.
Questo insieme di percezioni distorte -e di leggende che si nutrono da sole- fa parte, purtroppo, della cultura generale italiana e forse europea. Me ne accorgo ogni volta che incrocio i forum che frequentavo in Italia. Di tutte le associazioni automatiche, quella con il Potere (o con gli USA) è quella più ricorrente, ogni volta che si parla di ebrei o Ebraismo.
Ammetto che la cosa mi diverte. Strane cose succedono se si lascia intendere che stai per passare il messaggio di Tizio (che ha delle ambizioni, poniamo, politiche) a degli amici che hai nella polizia israeliana. C'è stato anche chi ha cominciato a preoccuparsi sul serio per il destino del suo collega giordano. O chi è sparito dai forum, probabilmente intimorito. E, ovviamente, non mancano i bimbetti che, per sfidare papà, si sono messi a fare pernacchie più fragorose. A raccontare barzellette sugli ebrei, sforzandosi di passare per antisemiti bene informati.
La cosa mi diverte tanto quanto (tempo fa) facevo irruzione dei forum di fascisti, prendevo di mira il più esaltato e iniziavo a spargere la voce che fosse un informatore della polizia. L'ambiente dell'estrema destra italiana pullula di poliziotti in incognito e tutti hanno una paura bestia di venire arrestati alla prossima retata, quindi le mie incursioni causavano panico, scompiglio e per almeno un paio di giorni il tema del dibattito cessava di essere la Palestina. E uscivano un sacco di retroscena diverenti, del tipo che il camerata segretario del Fronte Cattolico Antirivoluzionario si era scopato la signora marchesa dei monarchici uniti per il Meridione. Lo spettacolo era poco divertente ma alla fin fine non si riusciva a temere degli sbruffoni di quel tipo, che magari, inizialmente, ti mettono paura - finché non scopri che, davvero, can che abbaia non morde. I fascisti, in mutande, non fanno paura.
Diverso è con questi sedicenti compagni (e/o fan di D'Alema). La loro paura del potere ebraico è una paura reale, che condizione pesantemente la loro visione del mondo - o addirittura la percezione. E se minacci di segnalarli al Mossad si spaventano, anziché mettersi a ridere; temono davvero che i loro scritti siano finiti su una qualche scrivania a Gerusalemme o a Tel Aviv e che l'ingresso in Israele verrà loro impedito da agenti della polizia per il controllo del pensiero, paranoici convinti che il mondo è pieno di antisemiti e che sia giunta l'ora di vendicarsi. Mi diverto, stando qui. Ma non riesco (sempre) a riderne.

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