domenica, ottobre 07, 2007

rehov Ethiopia

Rehov Ethiopia è una via di Gerusalemme più o meno dalle parti di Meah Shearim, ma non è percorsa dai turisti in cerca di foto tipo-shtetl. L'edificio principale (che dà il nome alla via), è la chiesa etiope e non qualche yeshivah ultra-ortodossa, frequentata dai famosi "ebrei autentici".

Proprio di fronte alla chiesa etiope c'è la casa in cui ha vissuto Eliezer ben Yehuda, l'individuo visionario che è all'origine della rinascita dell'ebraico. Beninteso, l'ebraico da queste parti si parlava anche prima che Eliezer ben Yehuda si trasferisse qui dall'Europa, a scrivere i primi sei volumi del suo vocabolario. Era una specie di lingua franca, comunque molto scarna, con cui i gruppi di ebrei comunicavano tra di loro. Ma è stato grazie a ben Yehuda che è diventato possibile chiedere un biglietto del tram in ebraico, o scrivere un testo universitario di ingegneria. Ed è difficile negare che questo è uno dei miracoli del nostro tempo.

In quel riquadro a destra ci dovrebbe essere una targa celebrativa. Ma rehov Ethiopia, come ho detto, confina con Meah Shearim.

E i signori che abitano da queste parti non sono ammiratori del miracolo della rinascita dell'ebraico. Per loro ben Yehuda era un individuo pericoloso e blasfemo, pertanto tutte le targhe commemorative sono state danneggiate e strappate.

Rimane quindi, questo spazio vuoto, perché quei signori hanno le idee chiare su cosa è permesso e cosa no. Qualche buontempone li ha definiti, con ammirazione, "antistatalisti". Ci sarebbe da chiedere agli scrittori e agli intellettuali israeliani una opinione su questo genere di antistatalismo.

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