giocare coi simboli
Dunque, siccome Israele sarebbe uno Stato teocratico, i signori che hanno scritto l'appello Gaza Vive (googolate anche questo, io non diffondo immondizia fascista) hanno deciso di portare i regali di Natale a Gaza. E iniziano il loro appello in questo laicissimo modo:
"1974 anni fa Gesù di Nazareth veniva crocefisso per aver promesso agli oppressi la speranza nella salvezza e nella giustizia.
1974 anni dopo, negli stessi luoghi, un altro martirio è in corso, a subirlo è stavolta l’intero popolo palestinese. "
Notevole che l'appello venga diffuso da uno spocchiosetto che non ha mai letto il testo chiave dell'antisemitismo contemporaneo, ma è sicuro di poter riconoscere l'antisemitismo dove c'è. E in quell'appello -che gioca con l'accusa di deicidio- secondo lui, non ce ne è affatto.
Io vorrei avere maggiori informazioni su questi famosi stessi luoghi in cui si sarebbe consumato il martirio di Gesù: che io sappia, Gaza non è affatto nominata nei Vangeli. Ma per i laicissimi firmatari in partenza per Gaza, quello non è un luogo, è un simbolo. Il simbolo del male compiuto dagli ebrei, il simbolo di una linga serie di episodi che inizia con l'uccisione di Gesù.
Gaza è anche la città di origine di una delle figure più famose di tutta l'età moderna: un ebreo che causò uno degli sonquassoni messianici più portentosi della storia. Ed era di Gaza: per strano che sembri, gli ebrei nemmeno a Gaza sono completamente stranieri.
Gaza è anche il luogo dove i pogrom del 1929 uccisero più di 150 ebrei e gli inglesi, con il loro caratteristico approccio umanitario, decisero di proibire ulteriori insediamenti ... di ebrei. E' l'area dove negli anni Settanta, e con il pieno appoggio del governo laburista, vennero a stabilirsi i coloni del movimento Gush Emunim. Ed è anche dove, meno di due anni fa, è terminato il matrimonio tra la destra israeliana e il movimento dei coloni - con conseguenze deflagranti per il sionismo religioso.
Sono tutte storie che non entrano nella geografia mentale dei firmatari dell'evangelico appello su Gaza. E' straordinario come il potere dei simboli si mantenga per esclusioni. Un po' più prevedibile è che nell'immaginario di quei laici signori, così affezionati alla storia del deicidio, gli ebrei esistono solo per svolgere il ruolo degli assassini. Di Gesù o di un popolo intero. I sionisti di oggi sono malvagi come i nazisti di ieri, i quali sono crudeli come gli ebrei dell'altro ieri.
Certo, se non ci fossero gli ebrei, sarebbe un bel guaio per i laicissimi firmatari di Gaza vive: la loro visione delle cose si troverebbe priva dei cattivi di cui hanno disperatamente bisogno per sentirsi buoni. E i mali del mondo resterebbero senza spiegazione.
"1974 anni fa Gesù di Nazareth veniva crocefisso per aver promesso agli oppressi la speranza nella salvezza e nella giustizia.
1974 anni dopo, negli stessi luoghi, un altro martirio è in corso, a subirlo è stavolta l’intero popolo palestinese. "
Notevole che l'appello venga diffuso da uno spocchiosetto che non ha mai letto il testo chiave dell'antisemitismo contemporaneo, ma è sicuro di poter riconoscere l'antisemitismo dove c'è. E in quell'appello -che gioca con l'accusa di deicidio- secondo lui, non ce ne è affatto.
Io vorrei avere maggiori informazioni su questi famosi stessi luoghi in cui si sarebbe consumato il martirio di Gesù: che io sappia, Gaza non è affatto nominata nei Vangeli. Ma per i laicissimi firmatari in partenza per Gaza, quello non è un luogo, è un simbolo. Il simbolo del male compiuto dagli ebrei, il simbolo di una linga serie di episodi che inizia con l'uccisione di Gesù.
Gaza è anche la città di origine di una delle figure più famose di tutta l'età moderna: un ebreo che causò uno degli sonquassoni messianici più portentosi della storia. Ed era di Gaza: per strano che sembri, gli ebrei nemmeno a Gaza sono completamente stranieri.
Gaza è anche il luogo dove i pogrom del 1929 uccisero più di 150 ebrei e gli inglesi, con il loro caratteristico approccio umanitario, decisero di proibire ulteriori insediamenti ... di ebrei. E' l'area dove negli anni Settanta, e con il pieno appoggio del governo laburista, vennero a stabilirsi i coloni del movimento Gush Emunim. Ed è anche dove, meno di due anni fa, è terminato il matrimonio tra la destra israeliana e il movimento dei coloni - con conseguenze deflagranti per il sionismo religioso.
Sono tutte storie che non entrano nella geografia mentale dei firmatari dell'evangelico appello su Gaza. E' straordinario come il potere dei simboli si mantenga per esclusioni. Un po' più prevedibile è che nell'immaginario di quei laici signori, così affezionati alla storia del deicidio, gli ebrei esistono solo per svolgere il ruolo degli assassini. Di Gesù o di un popolo intero. I sionisti di oggi sono malvagi come i nazisti di ieri, i quali sono crudeli come gli ebrei dell'altro ieri.
Certo, se non ci fossero gli ebrei, sarebbe un bel guaio per i laicissimi firmatari di Gaza vive: la loro visione delle cose si troverebbe priva dei cattivi di cui hanno disperatamente bisogno per sentirsi buoni. E i mali del mondo resterebbero senza spiegazione.
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