yom ha zikaron
Dopodomani sarà Yom ha Atzmaut, il giorno dell'indipendenza. Ebraicamente, la festa ha anche una nota triste. Il giorno prima di Yom ha Atzmaut si chiama Yom ha Zikharon, ed è il giorno del ricordo dei caduti per Israele. Prima di entrare nell'atmosfera festiva ci si ferma per ricordare chi a quella festa non può partecipare, e chi è morto per difendere e fodare questo Stato.
Si diceva che per essere sionisti occorreva essere pazzi. Pazzi, forse no. Ma molto avventati, certamente, come ogni rivoluzionario. Il sionismo è stato, anche, la ribellione a una tradizione secolare di sottomissione. Di qualcuno di questi ribelli sta parlando, adesso, la televisione. Trasmettono queste interviste, che io ho trovato su You Tube.
Sono storie di ebrei che dopo la Shoa scelsero di combattere per dare al loro popolo un rifugio, perché non succedesse mai più. E in quel mai più c'è anche il riscatto per tutta l'umanità, finita nel buco nero di Auschwitz. Finita la guerra, e dopo la nascita dello Stato, non hanno fatto incetta di riconoscimenti e di medaglie.
Qui c'è il libro scritto da Yehuda Lapidot, uno di questi signori. E' stato anche un personaggio importante nel grande movimento che ha portato verso Israele gli ebrei sovietici.
1 commento:
Il ricordo che si è sacrificato perchè Israele potesse esistere è commovente e, nello stesso tempo, invita a riflettere prima che la festa cominci.
Non mi pare che altrove assuma un significato tanto pregnante.
Per quello che può valere (sono solo parole anche se sincere...) tanti auguri a te, ai tuoi cari e a Israele tutto.
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