giovedì, novembre 30, 2006

le parole per dirlo

Sono giorni cruciali per il futuro del movimento Masorti - quelli che in Italia vengono detti Conservative e che si sforzano di mantenere una continuità con la halakhà, modificandone le prescrizioni quando sono eticamente problematiche. Per esempio: i Masorti reputano permesso guidare l'auto di Shabbat se è per raggiungere la sinagoga, mentre gli ortodossi no, ci vanno a piedi (o fanno finta di andarci a piedi, ma questo è un altro discorso). Un Cohen Masorti può sposare una vedova, un ortodosso no. E così via.
La massima autorità halakhika del movimento, la Commissione sulla legge ebraica, il 6 dicembre affronterà il tema dell'ordinazione di rabbini GLBT che, se accettata, porterà alla caduta della condanna dell'omosessualità e introdurrà i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Della questione si parla da tempo e l'autore di questo blog si rammarica di non aver potuto dare conto dei punti più caldi del dibattito. Qualche esempio: in luglio Arnold Eisen, è diventato rettore del Collegio rabbinico Masorti, il Jewish Theological Seminary (JTS) ed è succeduto a Ismar Schorsch, radicalmente contrario all'ordinazione di rabbini GLBT. Eisen però si è dichiarato favorevole già nel discorso di insediamento, ed è stato prontamente seguìto da un numero di studenti e rabbini, i quali hanno costituito un gruppo di pressione in favore dei diritti dei GLBT. I Masorti canadesi hanno minacciato di lasciare il movimento se non verrà mantenuta in vigore la proibizione. Elliott Dorff, presidente della suddetta commissione, ha proposto una interpretazione dei fatidici versetti del Levitico sugli abomini, sostenendo che proibiva il sesso anale sempre e comunque, anche tra uomo e donna, ma che non vietava a GLBT di diventare rabbini. Anche per questioni procedurali si sta aprendo un fossato tra l'ala liberale del movimento e quella più tradizionalista. La quale, diciamolo, non è rappresentata da una figura molto rassicurante: Joel Roth, già coinvolto in scandali sessuali.
Dagli anni Novanta i Masorti attraversano una grave crisi: il movimento in America è passato da corrente maggioritaria a poco più del 20% dell'Ebraismo americano e più della metà dei ragazzi che ha avuto una educazione Masorti, ha ora lasciato il movimento, raggiungendo principalmente i Reform, che sui diritti GLBT sono molto più liberali. Come tutta l'America urbana, molto più liberali: Dorff ha dichiarato che la gran parte degli ebrei sotto i quarant'anni semplicemente non capiscono dove stia il problema, perché vedono nei GLBT persone normali che compiono scelte legittime.

Avi Ozeri (sin.) e Russell Lord, la prima coppia
gay israeliana regolarmente unita in matrimonio.

Riassumendo. La minoranza che una volta si chiamava pudicamente diversi chiede di poter avere una vita normale, cioé di sposarsi e di poter adottare bambini: un diritto che, tra l'altro lo Stato di Israele riconosce. I Masorti, il movimento che cerca di comporre la tradizione giuridica ebraica con le istanze contemporanee, hanno scoperto che, di fronte a questa nuova realtà, la definizione di abominio, quella della Tradizione ebraica, non va più bene. Sono alla ricerca di un modo per affrontare la questione rimanendo fedeli alla halakhà. Vorrebbero forse continuarne il discorso.
Ma allo stato attuale non hanno nemmeno le parole. Il direttore del campus israeliano che, nella settimana del Gay Pride, dichiara che quella dell'ordinazione dei rabbini GLBT non è una questione rilevante. Studenti rabbini che si tappanao la bocca con il nastro adesivo durante una manifestazione all'ingresso del College... Ricorda una famiglia i cui membri non si parlano più.