domenica, giugno 03, 2007

da non demolire


Jay Michaelson, che è una persona seria, è venuto in contatto con uno dei doenmeh di Smirne, il quale chiede di rimanere anonimo - e di essere noto con lo pseudonimo di Barry Kapandji. Kapandji è preoccupato perché la casa natale di Sabatai Zevi, che fino a pochi decenni fa era luogo di culto (è stato girato anche un documentario), rischia di venire demolita, per far posto ad un parcheggio.
La casa, di cui non si riesce a risalire al proprietario, potrebbe diventare una attrazione turistica. Ma la situazione politica lo sconsiglia: la storia di una comunità segreta di islamici che in realtà erano ebrei, non è molto popolare di questi tempi. Googolate Sabbatianesimo oppure doenmeh e vi farete una idea: un pezzo forte dell'estremismo islamico è che la Turchia laica e alleata di Israele è la vittima di un complotto secolare di ebrei clandestini. E questo è il destino che attende la Francia dopo la vittoria di Sarkozy, almeno secondo antisemiti italiani di destra e di sinistra.
Michaelson ha scritto un bell'articolo su Forward e ci sono anche alcune belle foto pubblicate in numero di Zeek, dedicato quasi completamente al sabbatianesimo.
Ci sono però studiosi che contestano la veridicità della storia e citano un autorevole testo sulla storia degli ebrei in Turchia, che riproduce una immagine della casa di Sabbatai Zevi a Smirne. Questa non coincide con le foto che stanno circolando in rete.

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