mercoledì, marzo 19, 2008

globalizescion


Interrompo la settimana di festeggiamenti per darvi una notizia. La Cina è attualmente il maggior produttore mondiale di kefieh. Con l'apertura delle relazioni commerciali tra Israele e Cina, i produttori tessili palestinesi hanno fatto come tutti i loro colleghi di ogni parte del mondo: hanno delocalizzato. Per qualcuno che sta in Italia deve essere un brutto colpo scoprire che in questo lager-a-cielo-aperto-che-è-diventata-la-Palestina-dopo-sessanta-anni-di-occupazione-nazisionista ci sono imprenditori ed operai (una volta c'erano pure gli schiavi negri, poi il sionismo ha fatto finire l'antica usanza). Fatto sta che, da una decina di anni, le kefie che adornano il collo degli antisionisti sono prodotte in Cina e non nelle città palestinesi, dove vengono spacciate ai nostrani pollastri solidali & resistenti. Notizia completa qui.
Girando per Meah Shearim in questi giorni si vedono in vetrina un sacco di kefieh rosse, perché evidentemente ai haredim piace travestirsi da palestinese per Purim (Haman in kefyah, uhm...), e mi chiedevo se non ci fosse dietro qualche altra fantasiosa alleanza, tipo quando un rabbino integralista faceva il ministro della religione per il governo di Arafat.
E invece la politica e il sionismo non c'entrano niente. זה שוק, è il mercato, bellezze - bellezze, poi, per modo di dire, io in Italia non ho mai visto una kefyah attorno al collo di una bella donna, deve essere un modo per mimetizzare tratti genetici imbarazzanti.

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