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Un giorno, lo prometto, pubblicherò una antologia di commenti cretini. E tutti potranno ammirare la raffica di post con cui mi si viene a spiegare la incomparabile superiorità morale di Rosa Luxemburg, e della sua indifferenza verso il dolore degli ebrei, a meno che per medicarlo non si riscattino i proletari di tutti i Paesi. Gli autori di questi post non sono ebrei, non sono mai stati in Israele e nemmeno in Palestina, ma soprattutto non tollerano il particolarismo di Jabotinsky. Per particolarismo si intende l'aver inteso prima di molti cosa aspettava gli ebrei che fossero rimasti in Europa, magari fidandosi di quel patto Ribbentrop-Molotov. Che doveva essere, immagino, la salvezza dei proletari di tutto il mondo. Ebrei inclusi, purché -ovviamente- smettessero con il loro particolarismo.
Ci sono poi quelli che rompono, è il caso di dire, l'anima, con il florilegio di citazioni profetiche - dimenticando che l'orizzonte, diciamo, ideologico dei profeti era una entità politica di cui gli ebrei avevano responsabilità in quanto ebrei, non in quanto generici "esseri umani" che anelano ad uno "Stato per tutti i cittadini" con gli ebrei, guarda che novità, in minoranza.
Insomma: un po' del vecchio album di famiglia (come diceva Vittorio Foa: non la bandiera rossa, ma il sogno della piazza piena di bandiere rosse); l'eterna presunzione di saper sempre giudicare cosa è buono e cosa no in base al metro dello stalinismo - il che si traduce in una insofferenza per gli ebrei che vogliono salvarsi da soli- e una spruzzatina di cattolicesimo paternalista anni Cinquanta. Questo è l'apparato ideologico con cui la Sinistra Arcobaleno si appresta a traversare il deserto berlusconiano. Auguri.
Ci sono poi quelli che rompono, è il caso di dire, l'anima, con il florilegio di citazioni profetiche - dimenticando che l'orizzonte, diciamo, ideologico dei profeti era una entità politica di cui gli ebrei avevano responsabilità in quanto ebrei, non in quanto generici "esseri umani" che anelano ad uno "Stato per tutti i cittadini" con gli ebrei, guarda che novità, in minoranza.
Insomma: un po' del vecchio album di famiglia (come diceva Vittorio Foa: non la bandiera rossa, ma il sogno della piazza piena di bandiere rosse); l'eterna presunzione di saper sempre giudicare cosa è buono e cosa no in base al metro dello stalinismo - il che si traduce in una insofferenza per gli ebrei che vogliono salvarsi da soli- e una spruzzatina di cattolicesimo paternalista anni Cinquanta. Questo è l'apparato ideologico con cui la Sinistra Arcobaleno si appresta a traversare il deserto berlusconiano. Auguri.
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