giovedì, giugno 19, 2008

alla batteria Tzipi Livni

Qui trovate una canzone dedicata alla mamma di Tzipi Livni, la "piccola Sara" che andava sulle barricate per conquistare uno Stato ebraico sulle due sponde del Giordano. I Livni appartengono a quel gruppo che in Israele viene chiamato "la famiglia combattente", l'élite del nazionalismo sionista, gli allievi di Jabotinsky che contendono ai laburisti il governo (e, forse, la storia) di questo Paese. Il primo atto politico della piccola Tzipi fu a dodici anni, alzò la manina per spiegare alla maestra che nella guerra di Indipendenza c'era stato anche l'Irgun, e lei lo sapeva bene: i genitori, si dice, si erano conosciuti durante una rapina di autofinanziamento del Lehi, altrimenti noto come Stern gang. L'anno dopo, proseguono i biografi, divenne vegetariana. Si è pagata gli studi facendo la cameriera, pure se la famiglia era vicina a Begin (così funzionava all'epoca - quando la moglie di Rabin cacciò nei pasticci la sinistra israeliana per poche migliaia di dollari su un conto all'estero). Dopo il servizio militare è entrata nel Mossad e ha fatto anche una carriera, portando a termine operazioni importanti. E' stata eletta alla Knesset nel 1999 ed ha avuto un ruolo importante nel dismpegno da Gaza ed era notoriamente contraria alla seconda guerra nel Libano. Adesso sta imparando a suonare la batteria.
Se Olmert, sopraffatto dalle accuse di corruzione si dimetterà (il che non è affatto sicuro), Livni potrebbe essere la candidata premier di Kadima e nel caso che Kadima vinca alle elezioni (e anche questo non è affatto sicuro, perché il Likud sembra piazzato bene) diventerebbe la nuova premier di Israele. La nuova Golda, dice un periodico liberal, il Jerusalem Report, che le ha dedicato un articolo pieno di lodi, in cui l'appoggio delle donne e della sinistra è dato per scontato alle elezioni, mentre per quanto riguarda le primarie di Kadima la comunità drusa, che non sono pochi dentro il partito, la appoggerebbe in blocco. Staremo a vedere: il più serio oppositore, dentro il suo partito, pare essere Shaul Mofaz, che già adesso viene accusato di maschilismo per averle dato della incompetente. Il fratello di Tzipi sta accarezzando l'idea di candidarsi con il Likud e questo le farebbe senz'altro ombra, potrebbe rubarle lo slogan "Livni, un nome che è una istituzione" che tradotto in ebraico fa: Livni, nome che è il Mossad.

3 commenti:

ariela fajrajzen ha detto...

Caspita, mi viene da dire "Da così poco tempo in Israele e sa già così tanto!".
Tzipi Livni desta da una parte tutta la mia ammirazione anche perchè, per il momento, non accusa ta di corruzione (quello che dovrebbe essere triviale diventa un merito)ma mi fa anche un po' paura proprio per le sue origini ideologiche.
Shabbat shalom

Piero P. ha detto...

Non mi pare corretto giudicare le persone unicamente da quello che si può cogliere dalle fonti giornalistiche, tuttavia, vista da qui sembra un'ottima persona e probabilmente un possibile buon Primo Ministro.
Decisamente simpatico l'episodio della manina alzata che racconti: mai trascurare nessuna parte della storia d'Israele. Neppure quelle che possono "infastidire".
Buona giornata (una saluto a Sara e a Dov)

LibreFemme ha detto...

Ciao,
Vengono a trovarmi dall'Italia passando dalla tua pagina.
Sai che le nostre Donne ora sono in pericolo, leggi da taanith.
Un gran Shalom alla tua Sacra Famiglia
Ruggero